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Glossario

Terminologia

Nel mondo della sostenibilità e dell’economia circolare, è fondamentale comprendere con precisione il significato dei termini tecnici e normativi che accompagnano i processi di certificazione e produzione responsabile. Il glossario di ReMade nasce con l’obiettivo di offrire una guida chiara e accessibile ai concetti chiave legati alla certificazione ambientale, al contenuto di materiale riciclato, ai sottoprodotti e ai criteri ambientali minimi (CAM).

Questa sezione è pensata per supportare aziende, consulenti, auditor e tutti gli stakeholder interessati a orientarsi nel linguaggio della sostenibilità, facilitando la comprensione delle normative, delle procedure e dei requisiti richiesti per ottenere la certificazione ReMade®. Attraverso definizioni sintetiche ma rigorose, il glossario contribuisce a promuovere trasparenza, consapevolezza e competenza nel percorso verso un’economia più circolare e responsabile.

ABC

ACQUISTI CIRCOLARI

L’acquisto circolare è un approccio agli acquisti verdi che riconosce l’importanza delle autorità pubbliche nel sostenere la transizione verso un’economia circolare. La Commissione Europea definisce gli acquisti circolari come “il processo attraverso il quale le autorità pubbliche acquistano lavori, beni o servizi che cercano di chiudere i cicli di materia ed energia nelle catene di approvvigionamento, riducendo o evitando, gli impatti ambientali negativi e la creazione di rifiuti nell’intero ciclo di vita”.

ACQUISTI PUBBLICI VERDI

Acquistare ‘verde’ significa scegliere un bene, un servizio o un’opera tenendo conto degli impatti ambientali che questo può avere nel corso del suo ciclo di vita, ovvero durante tutte le fasi del processo produttivo, dall’estrazione delle materie prime allo smaltimento dei rifiuti. La Commissione Europea definisce il green public procurement come “l’approccio in base al quale le Amministrazioni Pubbliche integrano i criteri ambientali in tutte le fasi del processo di acquisto, incoraggiando la diffusione di tecnologie ambientali e lo sviluppo di prodotti validi sotto il profilo ambientale, attraverso la ricerca e la scelta dei risultati e delle soluzioni che hanno il minore impatto possibile sull’ambiente lungo l’intero ciclo di vita”. Il termine Acquisti Pubblici Verdi include tutte le tipologie di gara ed appalto.

ACQUISTI SOCIALMENTE RESPONSABILI O SOCIAL PUBLIC PROCUREMENT

Gli acquisti socialmente responsabili consistono in pratiche di acquisto che tengono conto di uno o più dei seguenti aspetti sociali: opportunità di occupazione, condizioni di lavoro dignitose, rispetto dei diritti sociali e dei lavoratori, inclusione sociale (incluse le persone disabili), pari opportunità, accessibilità per tutti, criteri di sostenibilità inclusi quelli relativi al commercio equo e adozione, in maniera estesa, di pratiche di responsabilità sociale. Le considerazioni sociali da includere devono essere di volta in volta selezionate in base all’oggetto dell’appalto affinché siano rilevanti.

ACQUISTI PUBBLICI SOSTENIBILI O SUSTAINABLE PUBLIC PROCUREMENT

Gli acquisti sostenibili sono un processo attraverso il quale le organizzazioni soddisfano i loro bisogni di beni, servizi e lavori generando valore lungo l’intero ciclo di vita, in termini di benefici non solo per l’organizzazione ma anche per la società e l’economia, minimizzando al tempo stesso gli impatti sull’ambiente. Si parla di acquisti pubblici sostenibili quando a conciliare obiettivi di natura economica, ambientale e sociale nell’ambito delle proprie strategie di acquisto è un ente pubblico.

ANALISI DEI COSTI LUNGO IL CICLO DI VITA (LCC)

Una metodologia che consente di valutare i costi lungo l’intero ciclo di vita del prodotto, dalla produzione alla fase di smaltimento. Il Codice degli Appalti e ss.mm.ii all’art.96 ne parla specificatamente. L’amministrazione può utilizzare questo strumento in momenti differenti della gara d’appalto:

  • In fase di comparazione di possibili soluzioni ad esigenze e problemi per definire la risposta ottimale;
  • In fase di comparazione delle diverse offerte;
  • In fase di monitoraggio e di valutazione ex post dei benefici economici derivati da una scelta ambientale piuttosto che da una non ambientale.
ANALISI DEL CICLO DI VITA (LCA)

È la metodologia che consente di valutare l’impatto sull’ambiente complessivo di un prodotto, prendendo in considerazione tutto il suo ciclo di vita, a partire dalle attività relative all’estrazione e al trattamento delle materie prime, ai processi di fabbricazione, al trasporto, alla distribuzione, all’uso, ai ricicli e riutilizzi e allo smaltimento finale. L’LCA è stata regolamentata dalle norme ISO della serie 14040. In esse vengono definite le fasi che uno studio di valutazione del ciclo di vita deve prevedere, ovvero: la definizione dell’obiettivo e del campo di applicazione dell’analisi (ISO 14041), la compilazione di un inventario degli input e degli output di un determinato sistema (ISO 14041), la valutazione del potenziale impatto ambientale correlato a tali input e output (ISO 14042) e infine l’interpretazione dei risultati (ISO 14043). Gli acquirenti pubblici che vogliono acquistare beni, servizi o opere verdi, devono utilizzare le informazioni disponibili sugli impatti ambientali che occorrono lungo il ciclo di vita degli stessi al fine di poter mettere a confronto diverse alternative ed optare per quelle che hanno l’impatto ambientale minore. I criteri ambientali minimi forniti nell’ambito del Piano di Azione Nazionale e i criteri definiti nell’ambito dei sistemi di etichettatura ecologica di Tipo I derivano dall’analisi del ciclo di vita.

CENTRALE DI COMMITTENZA

È, ai sensi del codice dei contratti pubblici, una stazione appaltante che gestisce gare d’appalto per conto di più pubbliche amministrazioni italiane. La legge finanziaria 2007 ha previsto l’istituzione di centrali di committenza regionali che, unitamente a Consip Spa, costituiscono un “sistema a rete” per il perseguimento dei piani di razionalizzazione della spesa pubblica e per la realizzazione di sinergie nell’utilizzo di strumenti informatici per l’acquisto di beni e servizi. In via generale, le stazioni appaltanti e gli enti aggiudicatori possono acquisire lavori, servizi e forniture facendo ricorso a centrali di committenza, anche associandosi o consorziandosi.

CENTRALE UNICA DI COMMITTENZA

Rappresenta uno strumento della P.A. volto a semplificare le procedure di acquisizione di servizi e forniture promuovendo la pianificazione dei fabbisogni, gli acquisti tramite negozi elettronici, e, ove non risulti conveniente centralizzare, supporti gli Enti, singolarmente o in forma aggregata, mettendo loro a disposizione una piattaforma di eProcurement per effettuare i propri acquisti.

CERTIFICATO DI UN ORGANISMO DI VALUTAZIONE DELLA CONFORMITÀ

I certificati o certificazioni sono una dichiarazione scritta che garantisce il rispetto, da parte di professionisti, imprese e organizzazioni pubbliche, dei requisiti previsti da norme e standard internazionali riguardo la conformità di prodotti, servizi, processi, sistemi e persone. Sono rilasciati da organismi di parte terza accreditati ai sensi delle norme ISO/IEC 17065 (per prodotti processi e servizi), ISO/IEC 17021-1 (per sistemi di gestione), ISO/IEC 17024 (per persone).

Si distinguono in:

  • Certificati di sistemi di gestione (valutazione di conformità delle organizzazioni a ISO 14001, ISO 9000 ecc.)
  • Certificati di prodotti e servizi (valutazione di conformità secondo la ISO 14024-Tipo 1; ISO 14025 Dichiarazioni ambientali di prodotto-Tipo 3)
  • Certificati di competenza professionale.
CICLO DI VITA

Per ciclo di vita si intendono le varie fasi attraverso le quali si sviluppa la vita di un prodotto, dalla estrazione delle materie prime fino al suo smaltimento definitivo. La direttiva europea sugli appalti pubblici definisce il ciclo di vita come l’insieme delle “fasi consecutive e/o interconnesse, compresi la ricerca e lo sviluppo da realizzare, la produzione, gli scambi e le relative condizioni, il trasporto, l’utilizzazione e la manutenzione, della vita del prodotto o del lavoro o della prestazione del servizio, dall’acquisizione della materia prima o dalla generazione delle risorse fino allo smaltimento, allo smantellamento e alla fine del servizio o all’utilizzazione”.

CONDIZIONI DI ESECUZIONE DELL’APPALTO

È una fase dell’appalto che riguarda le modalità di esecuzione del contratto, lascia alla discrezionalità della stazione appaltante l’individuazione di quegli elementi peculiari della prestazione richiesta idonei a soddisfare esigenze ambientali o sociali richieste. Le stazioni appaltanti possono richiedere particolari requisiti che riguardano anche gli aspetti ambientali e sociali purché siano compatibili con il diritto europeo e con i principi di parità di trattamento, non discriminazione, trasparenza, proporzionalità, innovazione e siano precisate nel bando di gara, o nell’invito in caso di procedure senza bando o nel capitolato d’oneri.

CRITERI AMBIENTALI MINIMI (CAM)

Sono i requisiti sviluppati dal Ministero dell’Ambiente nell’ambito del processo di attuazione del Piano d’Azionale Nazionale per il GPP per le categorie merceologiche individuate come prioritarie dal Piano. Essi riportano delle indicazioni generali volte ad indirizzare l’ente a perseguire una razionalizzazione dei consumi e degli acquisti e forniscono le “considerazioni ambientali” propriamente dette, collegate alle diverse fasi delle procedure di gara (oggetto dell’appalto, specifiche tecniche, caratteristiche tecniche premianti collegati alla modalità di aggiudicazione all’offerta economicamente più vantaggiosa, condizioni di esecuzione dell’appalto). I CAM sono adottati con Decreto Ministeriale e forniscono le indicazioni precise per qualificare l’acquisto pubblico come “acquisto verde”.

CRITERIO PREMIANTE

Requisito volto a selezionare prodotti/servizi con prestazioni ambientali migliori di quelle garantite dalle specifiche tecniche, ai quali attribuire un punteggio tecnico ai fini dell’aggiudicazione secondo l’offerta al miglior rapporto qualità-prezzo.

DEF

DICHIARAZIONE AMBIENTALE DI PRODOTTO - DAP

La dichiarazione ambientale di prodotto (EPD – DAP) basata sul modello ISO 14025 è una dichiarazione volontaria sviluppata da un produttore, utilizzando uno strumento tipo LCA che quantifica gli impatti ambientali che i propri prodotti o servizi causano durante il ciclo di vita.

DICHIARAZIONE AMBIENTALE (per il sistema di gestione ambientale EMAS)

Documento pubblico, scritto in forma concisa e comprensibile, che l’azienda redige per comunicare, una volta ottenuta la registrazione EMAS, i seguenti elementi: a) attività del sito; b) problemi ambientali; c) dati quantitativi di emissioni e scarti; d) fattori di efficienza ambientale; e) politica, programmi e sistema di gestione dell’ambiente; f) scadenze; g) nome verificatore.

ECODESIGN

E’ un modo per progettare un prodotto tenendo conto, fin dalla fase dell’ideazione, della necessità di conservare le risorse naturali, ottimizzare il consumo di energia e di materia, favorire il disassemblaggio e la manutenzione, estendere la durata e minimizzare la produzione dei rifiuti e aumentarne il riciclo e/o recupero.

ECONOMIA CIRCOLARE

Con economia circolare si intende un’economia in grado di annullare la propria produzione dei rifiuti e inquinanti e allo stesso tempo ridurre al minimo l’utilizzo di energia e materie prime, attraverso una ciclicità dei flussi di materia analoga a quella che avviene in natura. E’ un approccio che viene definito anche “dalla culla alla culla” prendendo in prestito la terminologia tipica del ciclo di vita che non mira soltanto a minimizzare la produzione di rifiuti ma di agire su ogni fare della filiera produttiva allo scopo di preservare e rigenerare il capitale naturale, ottimizzare l’utilizzo delle risorse rimettendole in circolo all’interno di cicli biologici e tecnici. In una economia circolare i prodotti devono essere progettati sin dall’inizio tenendo conto del fine di vita facilitando perciò i processi di recupero, riutilizzo dei componenti e riciclo della materia.

ESTERNALITA’ AMBIENTALE

Le azioni di un individuo o di un’organizzazione hanno, in molti casi, delle conseguenze che ricadono al di là dei propri confini e che, quindi, non vengono prese in considerazione nel processo decisionale. Tali conseguenze sono definite “effetti esterni” o “esternalità”. Le esternalità ambientali corrispondono agli effetti che le attività economiche producono sull’ambiente e i cui impatti negativi vengono sopportati dalla società in genere e non da coloro che li hanno generati. Acquistando e utilizzando beni e servizi a impatto ambientale ridotto, la PA riduce gli effetti negativi associati al suo funzionamento. Inoltre, stimola le imprese a investire nella riduzione degli effetti negativi sulla società e a internalizzare i costi che altrimenti verrebbero scaricati su altri soggetti.

PQR

RESPONSABILITÀ ESTESA DEL PRODUTTORE

Si tratta di un approccio, fatto proprio dall’Unione Europea, che prevede che il produttore sia responsabile non solo delle fasi di trasformazione legate al suo processo di produzione, ma anche delle fasi a monte e delle fasi a valle. La Direttiva sui RAEE è un esempio dell’applicazione di questo principio (direttamente collegato a quello del “chi inquina paga”): sancisce infatti che il finanziamento e l’organizzazione della raccolta e del trattamento dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) sono posti in capo ai produttori di apparecchiature elettriche ed elettroniche. Il Decreto Legislativo 25 luglio 2005 n. 151, attuazione delle direttive 2002/95/CE e 2003/108/CE, relative alla riduzione dell’uso di sostanze pericolose nelle apparecchiature elettriche ed elettroniche, nonché allo smaltimento dei rifiuti regola il sistema di ritiro e smaltimento delle apparecchiature stabilendo i compiti di produttori, distributori e Comuni.

RESPONSABILITÀ SOCIALE D’IMPRESA

La Responsabilità Sociale è l’insieme delle strategie, decisioni, procedure e azioni volontarie che permettono a un’organizzazione di perseguire i propri scopi nel rispetto dei lavoratori, collaboratori, proprietari, degli stakeholders esterni e degli interessi della società a livello locale, nazionale e internazionale. Il tema della sostenibilità delle catene di fornitura è una delle priorità attuali della Global Reporting Initiative (GRI), e l’ISO 26000, lo standard più recente e completo in materia di Responsabilità Sociale d’Impresa, riconosce l’importanza degli acquisti quale strumento di promozione della sostenibilità lungo tutta la catena di fornitura. Per questo gli acquisti verdi rappresentano uno strumento concreto per integrare aspetti materiali di Responsabilità Sociale (CSR) nelle strategie aziendali.

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